Per favore non banalizziamo Parigi.
E’ ovvio che sia bella, maestosa, affascinante, di ispirazione.
Ma proprio per questo da scoprire un po’ più in profondità, senza lasciarsi abbagliare da quel velo luccicante che la avvolge e che potrebbe impedirle di svelarsi in quei suoi angoli nascosti e preziosi.
Cominciamo col dire che ci ho passato sette giorni su due settimane in uno dei mesi più freddi, gennaio, riuscendo ugualmente ad andare in giro.
Dove ho alloggiato? In due hotel con la stessa gestione: Malone Hotels, che si caratterizzano per essere in palazzi d’epoca situati in location molto belle e suggestive.
Il primo soggiorno è stato all’Hotel Relais Bosquet, caratterizzato da una bella vista sull’iconica Tour Eiffel con il parco del Champ-de-Mars nel VII arrondissement non lontano dagli Champs-Elysées attraversando la Senna. Niente di più parigino per un soggiorno nella Ville Lumiere.
In questi giorni ho indossato gli outfit del brand italiano Via Masini 80. La maglia perfetta per contrastare il freddo invernale, che ho abbinato ad una gonna plissè bianca, entrambi i pezzi della collezione autunno inverno 2023.
Ho poi soggiornato all’Hotel de l’Empereur, sempre nella stessa zona ma con vista sugli Invalides dove riposa Napoleone, che malgrado le tante guerre e battaglie che ne hanno caratterizzato il regno, ha sempre per i francesi, e non solo, un fascino importante.
Nei due hotel mi sono potuta rilassare, sempre con stile, grazie ai completi di Carami collection, che mi hanno accompagnato durante i tanti impegni di questo soggiorno.
Dagli indirizzi di questi due hotel è molto comodo raggiungere diversi punti di Parigi.
Ho per esempio avuto modo di visitare la zona dove si concentrano gli store di design che proprio durante la fiera Maison & Object, che è una delle ragioni professionali per essere andata a Parigi, hanno presentato le nuove collezioni e che si trovano tutti in Rue du Bac.
Ho così partecipato ad alcuni eventi di Maxalto brand raffinato, italiano ma con un'allure molto francese che ha rivelato le sue nuovissime collezioni e Arclinea con le sue proposte di soluzioni per cucine dal look contemporaneo nel suo store completamento rinnovato.
A Maison & Object è stato un piacere intrattenermi con Daniela Poletti di Vetrofuso al suo stand dove ho potuto ammirare le creazioni artigianali e artistiche uniche. Piatti, home decor, bijoux, e molto altro, esclusivamente in vetro di Murano con colori e design unici, ispirati alla natura.
Parigi è la città della moda e non potevo mancare di visitare uno degli indirizzi più leggendari di Parigi. Simbolo per della maison Dior e tempio della moda parigina, 30 Avenue Montaigne è stato il posto più caro a Monsieur Christian Dior, in quei saloni il 12 febbraio 1947 il couturier presentò al mondo il suo New Look e diede vita a uno stile rivoluzionario per l’epoca. É lì che ebbe inizio il sogno Dior.
La nuovissima Galerie Dior è un vero e proprio museo dedicato alla storia della maison e alle creazioni che ne hanno fatto un mito.
Il progetto firmato dall’architetto Peter Marino si caratterizza per i suoi ambienti inondati di luce, bianco, fiori e bellezza in cui i codici della maison dialogano con l’arte e i virtuosismi architettonici. Lo spazio di oltre 10.000 metri quadrati celebra come mai prima d’ora l’eccellenza e il savoir faire del marchio francese, suggellando all’interno di un unico luogo le tante anime e il dna più autentico del mondo Dior.
Sempre in Avenue Montaigne ho pranzato in uno dei posti più cool, l’Avenue, che durante la settimana della moda è un vero spettacolo, sia per le celebrities che ci passano sia per i look inediti che si vedono, tra accessori, pezzi costosi e qualche stravaganza più ardita.
Anche qui sono stata seduta diverse ore al tavolo, anzi ne ho cambiati tre, chiacchierando con i miei vicini di volta in volta diversi e sempre molto glamour e non facendomi mancare le patatine fritte “les allumettes” che mangiate in questa cornice sembrano un po’ meno malsane.
Parigi ha tante anime e dal mondo lussuoso di Dior sono passata ad un quartiere caratteristico: il Marais, IV arrondissement. Era il quartiere ebraico di Parigi e ancora si trovano delle pasticcerie con i loro dolci particolari ed i tipici “delicatessen”. Anche se il quartiere ha perso le sue caratteristiche originarie ci sono ancora tanti negozietti davvero speciali. La principale via dello shopping è Rue des Francs-Bourgeois: una curiosità, questa è una delle poche zone di Parigi dove i negozi possono aprire anche la domenica (i francesi sono molto ligi su questo) e ciò è dovuto proprio alle origini ebraiche del quartiere dato che la religione ebraica festeggia il sabato.
Nei pressi della bellissima Place de Vosges, la più antica di Parigi dove ha vissuto Victor Hugo, un passaggio che non manca mai nei miei soggiorni parigini, e non lontano dalla Bastille. mi sono imbattuta in un mercatino, altra esperienza molto parigina.
Le bancarelle erano in Boulevard Beaumarchais con tanti abiti vintage e la classica “brocanterie”.
Non ho perso occasione per fare un vero e proprio affare, acquistando questo cappottino raffinato francese, mai indossato e al prezzo pazzo di 30€!!
Uno stile che mi piace citare, fuori dai grandi brand noti a tutti, è quello della stilista Vanessa Bruno, di origini italo-danesi, che si vuole definire “Effortless Sophistication”, chic ma allo stesso tempo degagé come si dice in francese, insomma un perfetto riassunto dell’allure parigina. Ho diversi pezzi di questa stilista nel mio guardaroba e non manco mai di fare un giro nella sua boutique nel Marais in Rue du Temple per ammirare le sue creazioni che si addicono molto al mio stile.
Quando si viaggia occorre avere nel beauty case prodotti efficaci. In entrambi i miei soggiorni ho utilizzato Icona Milano Make-up, prodotti dei quali non posso più fare a meno che abbinano formulazioni a lunga durata con un trucco estremamente naturale e rispettoso del proprio incarnato, e con gli stick per ritocchi veloci durante le interminabili giornate!
Mi hanno in questi giorni parigini accompagnato i gioielli di Bianca Baykam, con il loro stile unico realizzati con pietre e materiali di alta qualità. Ogni pezzo è ideato per impreziosire i look e valorizzare i tratti di chi lo indossa, come con gli orecchini della foto.
Queste giornate non sono state solo piacere, ma anche riunioni di lavoro, una di queste con Gambettes Box, collant completamente sostenibili con un modello di business molto innovativo. I loro uffici, bellissimi e tutti al femminile, sono in una zona sempre molto affascinante: Montmartre nel XVIII.
Un quartiere che unisce il sacro al profano. Con la basilica del Sacro Cuore da cui si gode di una imperdibile vista della città e la zona di Pigalle con il famoso Moulin Rouge.
Ho trovato in queste giornate piene e mondane anche il tempo per un momento
di raccoglimento nella Chapelle Notre-Dame-de-la-Médaille-Miraculeuse. È una cappella molto piccola, ma è uno dei luoghi di pellegrinaggio più noti di Parigi: per darvi un'idea, accoglie quasi due milioni di visitatori all'anno e si trova al 140 di Rue du Bac, in una zona di shopping nei pressi del grande magazzino Le Bon Marché.
Nel 1830, Catherine Labouré, una giovane allora ventenne, iniziò a frequentare regolarmente la cappella per pregare. Durante quest'anno, Caterina vedrà più volte la Vergine: in uno dei suoi incontri, Maria le affida una missione, quella di far coniare una medaglia a suo nome. Due anni dopo, quando la città di Parigi e la sua regione furono colpite da una terribile epidemia di colera, il vescovo concesse alle Suore della Carità il diritto di organizzare una distribuzione delle sue medaglie. Miracolo! Poco dopo la distribuzione, ci sono molte guarigioni e l'epidemia diminuisce. Da allora in poi, i parigini, convinti dei suoi benefici, dichiararono "miracolose" queste medaglie.
Catherine verrà beatificata nel 1933, le medaglie coniate da allora sono miliardi e io ne ho presa qualcuna da donare ai miei cari.
A Parigi le pasticcerie sono arte e una che raccomando è Notre Patisserie, nel VII arrondissement, con la sua facciata color turchese, gli interni arredati con gusto e soprattutto le sue creazioni golose e “viennoiseries” davvero imperdibili. Una grande finestra permette ai clienti di osservare con meraviglia la realizzazione dei loro prodotti.
Mi sono seduta il sabato mattina come una vera parigina al Cafè du Trocadero passandoci quattro ore, indossando gli anelli della nuova collezione Unoaerre, con il via vai dei parigini che hanno questa abitudine al sabato, e incontrano le amicizie seduti a questi caffè.
In serata un taxi e un comodo volo su Linate mi hanno riportata a Milano, ma sempre pronta a ripartire: à la prochaine!
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